mercoledì 3 novembre 2010

I vecchi



Quando lessi questa poesia di Leonardo Sinisgalli ero alle medie e la vecchiaia era lontana, ma, in qualche modo, più presente di adesso. 
Passavo, per andare a scuola, dalla piazza del paese, dove i vecchi stavano seduti al sole sulle panchine. 
Mi ricordo che mi commossi, pensando a mio nonno Pietro, un vecchio contadino taciturno, che si aggirava per casa e sul terrazzo, cercando di coltivare  pomodori come quelli della campagna. 

Oggi nemmeno i vecchi ci sono più. 
Li chiamano "anziani", come se vecchi fosse una brutta parola.
Le donne, ai tavolini dei bar o dei centri sociali, sfoggiano capelli dai colori improbabili e gli uomini se ne stanno attaccati al telefonino, in attesa di una parola che, forse, li consolerà.


Pianto antico


I vecchi hanno il pianto facile.
In pieno meriggio
in un nascondiglio della casa vuota
scoppiano in lacrime seduti.
Li coglie di sorpresa
una disperazione infinita.
Portano alle labbra uno spicchio
secco di pera, la polpa
di un fico cotto sulle tegole.
Anche un sorso d'acqua
può spegnere una crisi
e la visita di una lumachina.




E un ricordo per mio nonno Pietro :


L'uomo che torna solo


L’uomo che torna solo
A tarda sera dalla vigna
Scuote le rape nella vasca
Sbuca dal viottolo con la paglia
Macchiata di verderame.
L’uomo che porta così fresco
Terriccio sulle scarpe, odore
Di fresca sera nei vestiti
Si ferma a una fonte, parla
Con un ortolano che sradica i finocchi.
È un uomo, un piccolo uomo
Ch’io guardo di lontano.
È un punto vivo all’orizzonte.
Forse la sua pupilla
Si accende questa sera
Accanto alla peschiera
Dove si asciuga la fronte







Leonardo Sinisgalli, un grande poeta :
http://www.poesieracconti.it/poesie-autore/leonardo-sinisgalli

6 commenti:

  1. Che tenerezza questi vecchi rinfrancati dalla visita di una lumachina o da un bicchiere d'acqua fresca. Non conoscevo le poesie che così generosamente hai voluto condividere con chi ti legge. Grazie.
    Io purtroppo non ho praticamente avuto nonni. Quelli paterni sono entrambi morti assai prima che io nascessi (lui nel 42 lei nel 59); quelli materni li ho visti pochissimo: vivevano in Veneto e li si andava a trovare una volta all'anno. Lei era vivace, allegra, un temperamento indomito ed energico in uno scricciolo di donna. Lui era un gigante, alto, curvo, immalinconito dall'esperienza tragica della guerra, un uomo triste cui solo la moglie riusciva a strappare, ogni tanto, un sorriso. ne ho ricordi sfuocati perché parlavano solo in dialetto e io non li capivo: la comunicazione era difficile e affidata per lo più a sorrisi, pudiche carezze da parte di entrambi, piccoli doni (il primo grappolo d'uva, una pesca perfetta, un uovo fresco da sbattere con lo zucchero). Sento di aver perso molto non avendo avuto i miei nonni e invidio chi ha potuto crescere con i propri.

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  2. E' vero la poesia di Sinisgalli mi ha commosso per il ricordo di mio nonno.

    Un'amica mi fa notare che è meglio invecchiare con i capelli di colori improponibili piuttosto che da soli sulle panchine assolate di una piazza. Non lo so : forse. Continuo comunque a detestare la parola "anziano" e rivendico la dignità di chiamarsi "vecchi", almeno.

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  3. cara Grazia, mi trovi così d'accordo! anche io detesto la parola anziano e amo invece la dignità della parola vecchio.

    commovente la poesia di Sinisgalli, non la conoscevo.
    di lui mi piace tanto questa piccola poesia:

    San Babila

    Trascina il vento della sera
    Attaccate agli ombrelli a colore
    Le piccole fioraie che strillano gaie nelle maglie.
    Come rondini alle grondaie
    Resteranno sospese nell'aria
    Le venditrici di dalie
    Ora che il vento della sera
    Gonfia gli ombrelli a mongolfiera.

    la adoro. non fa venire subito il buon umore?

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  4. Bellissima la poesia che hai lasciato.Mi viene voglia di rileggere Sinisgalli. Subito.

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  5. Voglio fare i miei più sentiti complimenti all'autore o autrice della poesia dedicata ai vecchi è una bellissima poesia mi sono quasi scese le lacrime durante la lettura ancora complimenti autore o autrice!!! =)

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  6. La poesia sui vecchi è di un grande poeta italiano, Leonardo Sinisgalli. La prima volta che l'ho letta mi sono profondamente commossa anch'io e- devo ammetterlo- ancora mi commuovo se, quando la leggo, ripenso a mio nonno Pietro che era un vecchio contadino.

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